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Corte di Cassazione, sez. VI, ordinanza 02/10/2017, n. 23029 Illegittimo l’accertamento dei soci se deriva da atto notificato alla società estinta

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Corte di Cassazione, sez. VI, ordinanza 02/10/2017, n. 23029
Illegittimo l’accertamento dei soci se deriva da atto notificato alla società estinta
Con ordinanza n. 23029, depositata in data 2 ottobre 2017, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’avviso di accertamento notificato per trasparenza ai soci è illegittimo nel caso in cui questo derivi da un atto impositivo emesso nei confronti di una società estinta.
Ai soci di una società in nome collettivo estinta veniva notificato per trasparenza un avviso di accertamento relativo ad IRPEF per il periodo di imposta 2007. Questi proponevano ricorso dinanzi alla Commissione tributaria provinciale competente, che lo rigettava; successivamente, il giudice d’appello confermava la decisione di primo grado ritenendo che la questione relativa al reddito societario non potesse essere rimessa in discussione in quanto tale reddito derivava da un atto impositivo contro il quale la società non aveva fatto opposizione; tale atto dunque, era divenuto definitivo.
I soci pertanto, decidevano di ricorrere per Cassazione osservando che la società era stata cancellata dal registro delle imprese prima della notifica del provvedimento di accertamento; di conseguenza, la pretesa tributaria era stata fatta valere contro un soggetto ormai definitivamente estinto.
La decisione
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 23029, depositata il 2 ottobre 2017, ha accolto il ricorso dei soci.
In particolare, i giudici di legittimità hanno affermato che l’avviso di accertamento notificato per trasparenza ai soci è affetto da illegittimità qualora questo derivi da un atto impositivo emesso nei confronti di una società estinta.
Infatti, in tema di contenzioso tributario, la cancellazione dal registro delle imprese, con estinzione della società prima della notifica del provvedimento di accertamento e dell’instaurazione del giudizio comporta il difetto della sua capacità processuale e il difetto di legittimazione a rappresentarla dell’ex liquidatore. Di conseguenza, l’avviso di accertamento divenuto definitivo nei confronti della società non può produrre alcun effetto sui soci. Non vi è in altre parole, alcun legame tra l’accertamento della società cessata e quello dei soci: infatti, questi sono chiamati a rispondere solamente secondo le regole ordinarie e quindi, mediante un atto a loro notificato in cui sia motivata la pretesa.
Corte di Cassazione, sez. VI, ordinanza 02/10/2017, n. 23029

Allegati:
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