Violazioni commesse dal socio di società di persone - Raddoppio dei termini per violazioni penali (Cass. 30.12.2015 n. 26068)
Violazioni commesse dal socio di società di persone - Raddoppio dei termini per violazioni penali (Cass. 30.12.2015 n. 26068)
Con la sentenza n. 26068 del 30.12.2015 la Corte di Cassazione afferma il principio che per poter valere il raddoppio dei termini nei confronti del socio tassato per trasparenza occorre dimostrare il proprio “operare gestionale” all’interno della società.
E' fondato il ragionamento del giudice di merito, secondo cui il raddoppio dei termini per violazioni penali non può operare, in automatico, nei confronti del socio di società di persone, in quanto esso, specie se di minoranza, ben può essere estraneo all'amministrazione.
Considerata, poi, la natura personale della responsabilità penale, "era a ritenersi infondata ed apodittica ogni affermazione sottesa a riversare in capo alla stessa [n.d.a la socia] eventuali responsabilità penali degli amministratori".
I giudici di Cassazione evidenziano che sarebbe stato necessario dimostrare il concreto operare gestionale del socio.
Considerata, poi, la natura personale della responsabilità penale, "era a ritenersi infondata ed apodittica ogni affermazione sottesa a riversare in capo alla stessa [n.d.a la socia] eventuali responsabilità penali degli amministratori".
I giudici di Cassazione evidenziano che sarebbe stato necessario dimostrare il concreto operare gestionale del socio.